PROGETTI DI RICERCA FINANZIATI

Biota Resilience to global change: biomineralization of planktic and benthic calcifiers in the past, present and future

PRIN 2017

Coordinatore nazionale: Elisabetta Erba (Università di Milano)
 
Responsabile scientifico Unità di ricerca Università di Napoli Federico II: Mariano Parente

Ammontare del finanziamento del progetto nazionale: 640k € Ammontare del finanziamento dell'Unità dell'Università di Napoli Federico II: 90k €
 
Data di inizio-fine del progetto: 36 Mesi (Novembre 2019-Ottobre 2022)

Università di Ferrara, Università di Modena e Reggio, Università di Perugia, Università di Genova

Breve descrizione del progetto di ricerca dell'Unità di Napoli

L’archivio geologico della materia organica marina e continentale e dei carbonati marini, è caratterizzato da alcune escursioni negative del rapporto isotopico del carbonio di grande ampiezza e geologicamente brevi (da decine a centinaia di migliaia di anni). Queste escursioni isotopiche sono state interpretate come “brevi” episodi di iniezione di grandi quantità di CO2 nel sistema atmosfera-oceano (vedere Jenkyns, 2010, per una review). Una grande massa di dati geochimici e paleontologici indica che queste perturbazioni globali del ciclo del carbonio sono sempre associate con cambiamenti climatici rapidi e gravi crisi paleoambientali (Jenkyns, 2003). Questi episodi del passato geologico, causati da un rapido aumento della CO2 atmosferica per fenomeni naturali, sono di grande interesse in quanto possono servire per testare modelli previsionali dei cambiamenti globali indotti dalla CO2-antropogenica. L’obiettivo principale di questo progetto di ricerca è studiare la risposta delle piattaforme carbonatiche tropicali alle perturbazioni globali del ciclo del carbonio nell’intervallo di tempo che va dalla fine del Triassico al Giurassico medio. In particolare, studieremo i cambiamenti nella composizione della “carbonate factory” ed i cambiamenti nell’abbondanza, diversità e pattern di mineralizzazione nei principali biocalcificatori. Un ulteriore obiettivo è quello di studiare il record di una serie di indicatori geochimici che possono fornire informazioni sulle variazioni di importanti parametri paleoambientali, come la saturazione in carbonato e lo stato di ossidazione dell’oceano, il timing e l’intensità dell’attività vulcanica, l’intensità del weathering continentale. The geological archive of marine and continental organic matter and of marine carbonates, is characterised by some large and geologically short (10s to 102 kyr) negative carbon isotope excursions (CIE) that have been interpreted as episodes of short-term massive injection of CO2 in the atmosphere–ocean system (see Jenkyns, 2010, for a review). A wealth of geochemical and palaeontological data indicates that these global perturbations of the carbon cycle are invariably associated with abrupt climatic changes and severe palaeonvironmental crises (e.g. Jenkyns, 2003). These past episodes, which were caused by natural increases of atmospheric pCO2, are of great interest inasmuch as they could serve to test models and predictions of anthropogenic CO2-induced global change. The main aim of the present research project is to investigate the response of tropical carbonate platforms to global perturbations of the carbon cycle during the latest Triassic to middle Jurassic time interval. In particular, we will look at changes in the composition of the carbonate factory and at the changes in the abundance, diversity and pattern of mineralization in the main biocalcifiers. We aim also at investigating a suite of geochemical proxies that could potentially illuminate important paleoenvironmental parameters like the carbonate saturation and the redox state of the ocean, the timing and intensity of global volcanic activity, and the intensity of continental weathering.

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