Cenni storici

Fin dalla fondazione della Società nel 1881, i soci attribuirono grande importanza alla costituzione di una biblioteca per poter compiere i loro studi e le loro ricerche e aiutare i naturalisti della città. Le prime raccolte furono costituite dai libri donati da alcuni soci e da quelli acquistati con i pochi fondi inizialmente disponibili.

Dopo la pubblicazione nel 1885 della “Rivista italiana di scienze naturali e loro applicazioni”, che nel 1887 cambiò il nome in “Bollettino della Società di naturalisti in Napoli”, ancora oggi conservato, la Biblioteca si arricchì di numerosi periodici italiani e stranieri pervenuti attraverso lo scambio con il periodico. Nelle sedute accademiche i soci segnalavano spesso i volumi che non erano presenti in Biblioteca e che, per la loro utilità, dovevano essere comprati.

Con il passare degli anni la Biblioteca diventò talmente importante, anche da un punto di vista economico, da essere considerata dai soci non solo il “fiore all’occhiello” ma anche il principale “capitale sociale” della Società.

Nel 1915 il valore monetario dei volumi e dei periodici ammontava a 70.000 lire. Responsabile della Biblioteca era per statuto il Consiglio direttivo, che ogni anno nominava un “direttore bibliotecario” scelto fra i soci.

A partire dal 1913 la Biblioteca rimase aperta tutti i giorni. Nella seduta del 20 marzo 1927 l’Assemblea dei soci apportò modifiche allo statuto in merito ad alcune cariche, tra le quali quella del bibliotecario, che da allora veniva esonerato, per il suo impegno, dal pagamento della quota sociale.

Attualmente la Biblioteca, retta da un bibliotecario coordinatore e da un Consiglio composto da quattro soci, possiede migliaia di periodici e oltre 10.000 volumi, anche antichi e di pregio.